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mercoledì 18 aprile 2012

Cultura e territorio - Il Podere Alberese

A mio avviso l’utilizzazione della cultura come volano economico deve essenzialmente partire dalla tutela del territorio.
Ma per tutela del territorio si deve intendere non la sola cura e preservazione delle bellezze naturali e paesaggistiche “da cartolina” ma l’impegno a mantenere sul territorio tutte quelle attività che contribuiscono al suo mantenimento sia naturalistico sia come fulcro di benessere per le popolazioni residenti.
Avvaloriamo questa tesi con la storia del Podere Alberese ad Asciano (Siena) in quanto esemplare impegno di una famiglia che con pervicacia e ferrea volontà sta contribuendo al mantenimento, e implicitamente allo sviluppo, di una porzione di territorio del Chianti senese che altrimenti sarebbe andato disperso.


L’avventura della famiglia Bozzano – Casati inizia nel 1995 quando la famiglia decide di acquistare un podere in Toscana come casa delle vacanze.
Si trattava di un rudere in pessime condizioni, senza approvvigionamento idrico o elettrico, 

parzialmente crollato in diversi punti e ormai totalmente inagibile.
Complici gli studi della figlia Lucia e del genero Giovanni (titolare dell'azienda agricola) e di Fabio Romegialli,  e avendo fatto di necessità virtù la famiglia decide di trasformare la casa di vacanze in una azienda agricola e in agriturismo.

Lucia, Giovanni e Fabio
Che cosa vuol dire fare agriturismo oggi? 
La nostra esperienza ci dice che gli ospiti non cercano più solo un alloggio in campagna, ma desiderano conoscere ciò che ne sta alla base: l’agricoltura. Non dimentichiamoci che l’agriturismo nasce ed esiste proprio in virtù del suo legame indissolubile con l’attività agricola, e coloro che accolgono gli ospiti in agriturismo sono gli stessi che quotidianamente si dedicano al lavoro della terra. Inoltre è diventato sempre più importante essere in grado di proporre molteplici servizi aggiuntivi rispetto all’offerta “base” di puro soggiorno (degustazioni, tour in fuoristrada, corsi di cucina…), il che rafforza il legame umano con gli ospiti. Valore che nell’immaginario collettivo è molto più radicato in ambienti rurali che non cittadini…

Il Podere oggi
 
Che cosa vuol dire fare viticoltura biologica? 
Purtroppo a mio avviso la normativa vigente non pone i giusti vincoli a coloro che si dedicano a questa attività. I controlli, infatti, riguardano per il 99% registri cartacei e questioni puramente formali, e lavorare in biologico in questa situazione diventa quindi più un problema etico del singolo agricoltore che di puro rispetto delle regole. In questo scenario trovo sia fondamentale conoscere direttamente il produttore, cosa diventata sempre più possibile grazie alla generale apertura che si sta verificando nei confronti del consumatore.  

Due vini della produzione del Podere Alberese


È corretto dire, oppure è una moda del momento, che le piccole cantine riescono a fare un prodotto migliore e si differenziano meglio sul mercato?
 Le piccole cantine non necessariamente fanno un prodotto migliore, ma senza dubbio esso è più riconoscibile. Lavorare piccole quantità dà poco spazio all’elaborazione in cantina, cosa che invece permette alle grosse cantine di offrire un prodotto molto lineare e standardizzato anche nelle annate più diverse, assemblando ad arte le diverse masse di vino. Questo significa che il vino di una piccola cantina esprime meglio il legame con il territorio e con il clima, soprattutto laddove si pratica non solo una viticoltura biologica ma soprattutto si interviene il meno possibile sul prodotto ottenuto con la vendemmia. La legge infatti permette l’uso di numerosi prodotti aggiuntivi a partire dalla fermentazione fino all’imbottigliamento, che naturalmente non costituiscono alcun pericolo per il consumatore, ma che a mio avviso allontanano fortemente il prodotto finito dalla sua origine, l’uva. Per questo è sempre più importante conoscere davvero il prodotto che stiamo bevendo e sapere che esso corrisponde nella sostanza (e non solo sulla carta) a ciò che cerchiamo. 


Il Podere Alberese vuole essere un esempio di come la preservazione del territorio sia strettamente correlata alla valorizzazione della cultura legata alle tradizioni, anche economiche, tipiche della zona.

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